Quale carne di pollo mangiamo e quali pericoli corriamo.
Tantissimi sono gli esperti che ci parlano della carne bianca come la migliore alternativa a quella rossa, poiché dovrebbe essere in teoria più salutare.
Inutile che te lo dica, tutti noi amiamo un bello e gustoso pollo ruspante, ancora meglio se cresciuto libero in una fattoria e alimentato a dovere.
Questo tipo di alimento è ideale perché a basso contenuto di grassi, e viene preferito spesso alla carne rossa, sia per il suo apporto calorico, per le caratteristiche nutrizionali ed i quantitativi di sali minerali presenti.
Può essere cucinano in vari modi, e per questo motivo diventa un alimento molto appetibile.
Ma nella realtà ti sei mai posto delle domande sul tipo di carne di pollo che mangi?
Come è stato allevato? Quanto ha vissuto? Con cosa è stato alimentato? Di che razza è?
La risposta ne sono sicuro è tutt’altro che ovvia, e anche se magari fai attenzione alle etichette che leggi al supermercato, tanti fattori restano per te comunque ignoti.
Lascia che ti dica una cosa, è giusto che tu sappia che quasi sempre mangi solo cibo spazzatura.
Infatti nella maggior parte dei casi mangerai carne di pollo della razza Broiler, una razza creata geneticamente circa 50 anni fa per venire incontro agli usi industriali.
La cosa peggiore poi che ti potrebbe capitare è di mangiare un pollo proveniente da un allevamento verticale, un’invenzione fatta dai simpatici geni olandesi che hanno esportato questo business in tutto il mondo.
Si tratta di una grande struttura, realizzata su più piani, in cui vivono centinaia di miglia di pulcini, su degli spazi molto stretti, soffitti bassi, senza luce naturale, ma solo led, che respirano l’aria filtrata dei ventilatori.
Il risultato finale? Tanti animali che sicuramente saranno maggiormente stressati e a rischio di continue malattie.
Oltretutto dopo 35 giorni questo tipo di animale non riuscirà più a sostenersi sulle proprie zampe, a causa dell’eccessivo peso, raggiunto velocemente e in maniera innaturale,
Morirà spesso per asfissia, poiché sarà schiacciato dal proprio petto se non verrà macellato in tempo.
Gli allevamenti industriali intensivi sono a mio avviso una piaga sociale ed ambientale, per questo dobbiamo prendere la visione reale della situazione.
Avevo già accennato in un precedente articolo, dei rischi e dei problemi che si verificano anche con gli allevamenti di suini.
Parliamo di numeri.
Il pollo Broiler conta ogni anno nel mondo 40 miliardi di esemplari di cui 500 milioni in Italia e cresce in soli 35-42 giorni pronto subito per essere macellato.
Questo è il motivo per cui si arriva a pagare un pollo davvero poco, non restare quindi stupito di trovare un pollo allo spiedo o pronto da cucinare, venduto al supermercato, a soli 3 o 4 euro.
Già solo questo parametro di vita ti dice che la qualità della carne è decisamente scadente, in cui guadagna solo l’allevatore che spende meno in quantità di mangimi ed acqua per nutrirlo.
Che tipo di carne ne salta fuori? Una carne sicuramente con meno proteine e più collagene, molto flaccida, che ha sicuramente una maggiore quantità di grassi.
Ciliegina sulla torta, ecco i grandi impieghi di antibiotici usati sugli animali per non farli morire prematuramente.
Questi antibiotici in piccole quantità ti ricordo che andranno a finire nel tuo organismo, pensi che ti faranno bene dopo tanti anni di assunzioni?
Io non credo proprio…
Cosa ne pensi di tutto ciò?
Allora Andrea, io ho capito meglio la situazione adesso e devo ammettere che mi fa un po’ schifo la cosa, ma a questo punto che tipo di carne devo mangiare?
Te lo dico subito…
Per un buon pollo o almeno di qualità media ti serve:
Come minimo che l’animale abbia un’età media che va dai 70 ai 120 giorni di vita, ma soprattutto dovrebbe avere vivere in spazi abbastanza ampi, con una densità massima di circa 10 esemplari per ogni metro quadrato.
Questo garantisce una migliore qualità di carne, sarà infatti sicuramente più tenera, più buona e più salutare.
Un animale che si muove in larghi spazi, che respira aria più pulita, cresce sicuramente meglio, soffrirà di meno e si ammalerà di meno, quindi avrà di minor medicine.
A questo punto una frase mai del tutto scontata.
La qualità si paga.
I cugini francesi, che non sempre sono a noi congeniali sono da ammirare per questo, hanno capito la problematica e infatti ti propongono sempre le due varianti
La buona notizia è che in Italia molti allevamenti si sono adeguati e praticano allevamenti semi intensivi, ma sta a te verificare quali siano.
Mangia roba sana, è un grande consiglio che ti do, ma per fare questo devi esserne consapevole in prima persona.
Non pensare solamente che se il pollo è made in Italy sia realmente buono, devi prima capire chi lo ha prodotto…
La parola d’ordine a cui ti deve attenere è solo una:
Controlli, controlli, controlli…